Il territorio
Genga è un piccolo castello sorto nel Medioevo, insieme a tanti altri che costellano le alture delle valli interne dell’anconetano. Il castello si adagia su una rocciosa e ristretta piattaforma di una ripida ondulazione del monte Giunguno che si alza quasi improvvisamente dai tortuosi percorsi del fiume Sentino.
l Castello conserva gran parte delle mura di difesa edificate via via che l’abitato si ampliava e le minacce di occupazione rendevano necessario il potenziamento del sistema difensivo.Si accede al Borgo per l’unica porta ad arco, fortificata, dove ancora sono visibili gli alloggiamenti delle guardie, nel passato preposte alla tutela e difesa dell’abitato insediato tra l’antico e il moderno palazzo dei conti. Dalla sommità è possibile avere una immediata veduta dell’intera vallata, che seppure non grandemente estesa, è piacevole per le convulse variazioni del territorio e per le alterne immagini di corrusche stese cromatiche delle nude rocce e di cangianti vibrazioni dei verdi boschivi. Il reticolo e la struttura interna del paese tra chiese, strade ed edifici armonizzano in perfetta concordanza con le qualità dell’ambiente e le funzionalità del progetto costruttivo.
Abbazia di San Vittore delle Chiuse
E’ il monastero benedettino più importante del nostro territorio, quello che ebbe maggior estensione di possessi fondiari e più ampia giurisdizione ecclesiastica e anche civile. Alcuni eruditi (Benedettoni, Bellenghi) accolsero la tradizione che fosse in origine un tempio romano, trasformato poi in chiesa cristiana.
La Chiesa appare dopo i vari restauri effettuati in questo secolo un esemplare e genuino edificio romanico, che ha riferimenti chiari e linee architettoniche basilicali-paleocristiane, lombarde e bizantine. E’ forse il monumento romanico più importante delle Marche.
Le Grotte di Frasassi
Gigantesche concrezioni, candide stalattiti, alte stalagmiti: un magico mondo sotterraneo dalle affascinanti forme. e grotte sono parte di un complesso sistema ipogeo che si estende per circa 18 chilometri all’interno del Parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, un’oasi di verde ricca di storia e arte. Scoperte nel 1971 e aperte al pubblico dal 1974, le spettacolari cavità sono già state visitate da oltre dieci milioni di persone. In un’ora circa di itinerario silenzioso e agevole si possono ammirare gli involontari capolavori che la natura è riuscita a creare.
Tempio del Valadier
Nel 1828 papa Leone XII (Annibale della Genga; 1760-1829) su disegno dell’architetto italiano Giuseppe Valadier, fece costruire una chiesa più grande a pianta ottagonale, con cupola ricoperta in piombo. Il nuovo tempio fu eseguito interamente in blocchi bianchi di travertino estratti da una cava sovrastante la grotta. Sull’altare, costruito con alabastro del luogo, è venerata una statua della Vergine con Bambino in marmo bianco di Carrara, di Antonio Canova.